Chiesa di S.Maria Assunta
Entrando in Giungano, incastonata tra lo stretto vicolo lastricato che taglia l'abitato a metà in tutta la sua lunghezza e la strada nuova che ne lambisce la sponda meridionale, si erge la Chiesa madre dedicata all'Assunta, patrona del paese.Pochi scalini conducono al suo portone di legno scuro incorniciato di grezza pietra calcarea, sul quale una strana nicchia, per metà timpano e per metà lunetta, ospita un affresco della Vergine ormai rovinato dal tempo, sulla quale porge un piccolo rosone. Per il resto, la facciata, intonacata di bianco, è semplice, nuda, il profilo a capanna, il tetto in coppo. L'edificio risale al XV secolo ed è stato restaurato da Bruno Ceraso nel 1986. All'esterno se ne può intuire la struttura: pianta longitudinale, sagrestia e campanile sulla sinistra dell'abside rettangolare; due cupole, rispettivamente sull'abside e sulla sagrestia; copertura delle cupole e del campanile in lastre metalliche. All'interno, una luce discreta pervade l'ambiente di riflessi ambrati, diffondendosi dalle quattro finestre strombate, poste in alto, sul lato destro dell'unica navata. Al di sopra dell'ingresso, un ballatoio, al quale si accede attraverso una scala a chiocciola in metallo, ospita un organo antico in pessime condizioni, probabilmente lo stesso di cui si ha notizia già nella visita pastorale del 1689. Il soffitto è a capriate e ad esso è sospesa una grande tela raffigurante l'Assunzione di Maria. Ai lati della navata si succedono diverse nicchie lignee con statue di Santi e quattordici bassorilievi raffiguranti la Via Crucis, sempre di legno, scolpiti da Giuseppe Ceraso, insieme al pulpito sul presbiterio (offerti dalla famiglia De Marco in memoria del figlio Giuseppe).
Sul lato sinistro troviamo:
- una statua di S. Antonio, datata 1921 e donata dal signor Dante Guglielmotti;
- una statua del Cuore di Gesù, donata dalla signora Rachele Colangelo nel 1936;
- una statua di S. Alfonso con paramenti in tessuto, donata dal popolo giunganese nel 1825.>
Sul lato destro:
- un'acquasantiera in pietra, incassata nella parete;
- una statua della Vergine, restaurata dal pittore Giannella nel 1942;
- un grande crocifisso;
- una statua in cartapesta dell'Addolorata;
- un altare di stucco con stemma delle famiglie Picilli e Stromilli e tela raffigurante S. Lucia e l'apparizione della Vergine, donata dalle famiglie Passaro Nicola fu Ettore e Stromilli nel 1986;
- una statua dell'Arcangelo Gabriele donata o fatta restaurare dalla famiglia Picilli;
Sul fondo dell'edificio, un'ampia arcata divide la navata dal presbiterio, da cui è possibile accedere, sul lato sinistro, al campanile e alla sagrestia. Sull'abside si apre al cielo una piccola cupola illuminata dalla lanterna centrale e da due aperture sul tamburo. Il presbiterio ospita un antico coro ligneo, che raffigura scene della vita di Maria e di Gesù; sul tabernacolo marmoreo, come il bellissimo altare che prima del terremoto del 1980 era addossato ad esso, un'Ultima Cena. In alto, circondata da dodici piccoli angeli e dalla colomba dello Spirito Santo (una cornice "in legno chiaro" in cui angeli e colomba, a tutto tondo, formano un arco a sesto acuto, aggiunta alla antichissima statua della Vergine, con il suo recente restauro), la stupenda statua della Vergine, dai lineamenti eleganti e delicatissimi, domina l'abside, affiancata dai mezzibusti di Maria e Giuseppe. Nella sagrestia una lapide di marmo attesta la presenza di una sepoltura del 1826.
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