Cenni storici

Ai piedi del Monte Cantenna, sorge oggi, l'abitato denominato Giungano. Questo paese è circondato da un territorio in cui prevalgono oliveti secolari e immensi vigneti con delle incantevoli vedute sul Golfo di Agropoli-Paestum e il Golfo di Salerno. Il turista o il viaggiatore che arriva in questo paese si lascia alle spalle l'antico mare di Paestum e la vasta Piana del Sele e attraversa antichi paesi dove ancora è armonico il rapporto fra l'uomo e la natura. Attraverso i numerosi sentieri del Monte Sottano e del Monte Cantenna si possono ammirare chiaramente importanti itinerari della botanica e del naturalistico tra le pendici, le balze, le forre, le sorgenti, le cascate e le grotte.
Secondo la tradizione il nome del paese "IUNCANO" deriverebbe da "IUNCUS" (giunco) per la cui lavorazione gli abitanti del luogo erano particolarmente rinomati. Giungano è posto lungo l'antica via di collegamento fra Paestum, l'Alto Cilento e la Lucania. I ritrovamenti archeologici, ora conservati nel vicino museo di Paestum, dimostrano che la zona era abitata fin dal Paleolitico. La sua fondazione risale al periodo in cui gli abitanti della decaduta Paestum lasciarono la costa e la piana divenute troppe pericolose a causa delle invasioni saracene e della diffusione della malaria. La memoria locale tramanda che la prima casa fu costruita da un tale Zappulli; nel 1003 d.C.
Nel Medioevo Giungano divenne un potente feudo, tanto che il suo territorio arrivò a raggiungere il mare. Tra il XVII e il XVIII sec. vennero edificati il Palazzo DUCALE e il Palazzo PICILLI. Tra i feudatari di Giungano vi furono i potenti Garofalo e i Doria che tennero il feudo fino al 1806.
Nel periodo Borbonico Giungano vide la presenza delle carceri, anche perché diede un notevole contributo di sangue per la lotta contro la tracotanza dei dominatori, per i moti del Cilento e per il Risorgimento. 
Dal Seicento in poi erano sorte varie abitazioni nobiliari munite di splendidi portali di pietra calcarea, tuttora ben conservati, pur se alcuni proprietari hanno seguito la scellerata moda di modificarne la struttura. Bellissimi sono i portali del restaurato palazzo Picilli e del palazzo Stromilli.
Il casale fu possedimento di vari feudatari, tra cui i Doria che lo tennero fino al 1806. Marcantonio Doria, assiem a suo figlio Giovan Carlo, ereditò i titoli di Principe di Angri, Duca di Eboli e Conte di Capaccio con Logo piccolo, Convingenti, Giungano e Cripta. Il figlio di Giovan Carlo si chiamava Marcantonio, che a sua volta ebbe un figlio di nome Giovan Carlo. Quest'ultimo acquistò da Eustacchio Ancione il territorio di Scigliati, che passò a Marcantonio. Francesco sposò Giulia Caracciolo, dalla quale ebbe Marcantonio, che sposò Laura Ma rulli, dalla quale ebbe Francesco.
Questo fortunato ebbe diritto ai titoli di principe di Angri, duca di Eboli e conte di Capaccio, quindi patrizio di Napoli e Genova, principe di Centola e marchese di Pisciotta e del predicati di Montella, Giungano, S.Serio e Molpa. Probabilmente ai Doria apparteneva anche Castinatelli.
Nel centro storico dominato dal Monte Cantenna sono bene conservati i palazzi signorili dell'era feudale in particolare il PALAZZO DUCALE, PALAZZO PICILLI, PALAZZO GUGLIELMOTTI, PALAZZO STROMILLI, PALAZZO AULISIO, I VICOLI E I PORTALI IN PIETRA.
Pregevole è la Chiesa di S.Maria dell'Assunta del XV sec., con il suo campanile ottagonale e la sua Cupola a bulbo. Al suo interno vi sono le interessanti statue dell'Assunta e di S. Alfonso. Secondo la tradizione la statua dell'Assunta venne portata dagli esuli pestani dopo la caduta dell'impero romano. 
Appena fuori del paese e precisamente all'ingresso si trova il vecchio CIMITERO BENEDETTINO il quale fu costruito nel XII sec. insieme alla sua piccola e graziosa chiesa. L'edificio fu antico convento e conobbe molte stagioni di splendore con gli echi di preghiera tra chiesa, chiostro e celle.
torna all'inizio del contenuto